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Immaginate un piccolo parco di una grande città, frequentato da famiglie, amanti, amici che giocano a calcio e cani con i loro padroni, oltre a tutti quegli animaletti che ne compongono la varia fauna. Immaginate anche tutte le storie delle persone che ne calpestano l'erba e che passano attraverso il suo paesaggio nello scorrere delle stagioni. Il risultato è un insieme di racconti eterogenei, così come è eterogenea la varietà umana e non che passa da un parco, accomunati da un unico luogo che è al tempo stesso reale e metaforico. Con numerosi spunti psicologici e filosofici, Vladimira Cavatore sviscera le poliedriche sfaccettature della realtà, aiutando il lettore a comprenderle e portandolo a una conoscenza consapevole del proprio giardino interiore, ma anche della Natura della quale è parte.